Custode dei santi protettori di Aielli
La chiesetta di S. Rocco, restaurata recentemente, fu edificata nel 1546 durante il possesso del feudo di Aielli da parte di Carlo Silverio con funzioni di chiesa sepolcrale dedicata ad un santo protettore dalla peste: la sua localizzazione indica la direttiva di espansione del paese rivolta verso Celano ed il piano fucense. Essa si presenta ad unica navata con facciata semplice a capanna decorata da un portale architravato con superiore lunetta affrescata delimitata da una semplice cornice voltata: sull'architrave il simbolo solare radiato di S. Bernardino da Siena con, al centro, le lettere J.H.S. (= Jesus. Hominorum. Salvator.) e superiore data incisa 1546. E' probabile che la chiesa, insieme all'Ospedale di S. Maria della Pace di Bovezzo, sia stata utilizzata nel seicento come ricovero per i malati di peste, mentre nel 1898 fu soggetta ad un restauro. Fu in questa chiesa, diruta dal terremoto dei 1744, che nel 1758 ebbe inizio il culto agrario di S. Maria della Vittoria data la presenza della statua lignea della Madonna.
La statua della Madonna, ridipinta in tempi recenti, è strettamente legata alla festività del 9 maggio, in cui viene portata in processione da S. Rocco alla chiesa parrocchiale per poi ritornarvi nel mese di Agosto, ed alle feste popolari della prima settimana di luglio, festività a cui concorrono non solo i residenti ma anche gli emigrati aiellesi in Italia ed all'estero. Le origini del culto vanno ricercate a fenomeni di perdurante siccità verificatosi in una primavera dei settecento, fenomeni mitigati dalle preghiere della comunità Aiellese rivolte alla statua della Madre di Dio presente nella cinquecentesca chiesa di S. Rocco: probabilmente l'avvenuto arrivo della pioggia e quindi la vittoria della figura divina sul male rappresentato dalla siccità, ha fatto assumere la titolatura di "Madonna della Vittoria" alla statua lignea dipinta. Nell'interno sono ora presenti: le statue lignee dipinte del XVIII-XIX secolo di S. Rocco, S. Emidio (santo di Ascoli Piceno protettore dai terremoti), S. Antonio da Padova, S. Rocco Piccolo, S. Vincenzo Ferreri e S. Berardo (Santo protettore di Aielli); su una nicchia della parete ovest, l'affresco cinquecentesco della Madonna del Buon Consiglio in origine, in dimensioni più grandi, presente su altra parete della chiesa.